Prevenzione dei calcoli renali

Poiché, come abbiamo già detto circa il il 45% dei pazienti andrà incontro ad un'altra calcolosi nei successivi 6 anni, è importante dopo il primo episodio attuare una giusta prevenzione al fine di evitare problemi e dolori futuri. Gli studi hanno dimostrato che una adeguata prevenzione può ridurre di circa il 50% la probabilità di sviluppare un'altro episodio di calcolosi. I trattamenti di prevenzione possono essere solo alimentari (che implicano alcuni cambiamenti nella dieta) o complementari (assunzione giornaliera di farmaci). 

Gli atteggiamenti basilari da adottare per prevenire la formazione di calcoli sono una maggiore idratazione giornaliera (almeno 2 litri di acqua al giorno), ridurre il consumo di sale,ridurre il consumo di carne e dei cibi responsabili del tipo di calcolo ed aumentare il consumo di frutta e verdura ed integrare ciclicamente alla dieta citrato di potassio e di magnesio, associato al phyllantus niruri che aiutano ad alcalinizzare le urine e prevengono la formazione di renella (Breaston bustine, 1 bustina al di per due mesi per cicli di almeno quattro volte l'anno.)

Perché assumere più liquidi?

 Una urina sufficientemente diluita impedirà la concentrazione e l'aggregazione dei singoli componenti chimici di precipitare dalla soluzione e formare così il calcolo, ma aiuterà invece a mantenerli disciolti. Teniamo presente che una migliore idratazione comporta una moltitudine di altri vantaggi, tra cui una migliore prontezza, migliore aspetto della pelle, migliori prestazioni fisiche, ridotta costipazione, e una maggiore perdita di peso.

La produzione media giornaliera di urina di adulti sani è di 1,2 litri al giorno, variabile da 1 a 2 litri nella maggior parte degli individui e varia con il peso corporeo e genere. Nei pazienti affetti da calcolosi renale tuttavia, è richiesta una maggiore produzione giornaliera di urina per la prevenzione del calcolo per raggiungere un volume giornaliero di almeno 2,0 a 2,5 litri al giorno.

I succhi di agrumi,tra cui succo di limone e succo di arancia contengono citrato, che inibisce la combinazione del calcio con fosfati ed ossalati, primo passaggio per la formazione del calcolo. Inoltre sembra che il Citrato renda più difficile la crescita dei calcoli, dopo che si sono formati.

Perché ridurre il sale?

Un elevato apporto di sodio aumenta il rischio di formazione di calcoli aumentando i livelli di calcio e diminuendo i livelli di citrato (un inibitore dei calcoli ) nelle urine.

Perché ridurre la carne?

Le proteine aumentano i livelli di acido urico, calcio e ossalato nell'urina e diminuiscono quelli di citrato. Le proteine della carne sono particolarmente problematiche perché contengono molto zolfo, producendo perciò più acidi delle proteine vegetali. Nel caso di calcoli renali di origine urica è necessaria diminuire l'assunzione di alimenti ricchi di purine come selvaggina e interiora animali.

E' consigliabile invece un'integrazione con citrato di potassio e magnesio  (BREASTON) alcalinizzanti urinari; perché la solubilità dell'acido urico aumenta sensibilmente con l'aumento del ph delle urine( basico). In alcune situazioni calcoli composti da acido urico possono essere dissolti solo con il trattamento con alcalinizzanti urinari.

Il ruolo del calcio e dell'ossalato

Il ruolo del calcio nella formazione dei calcoli renali è stato da sempre oggetto di numerosi studi e ricerche. Nonostante il fatto che il calcio rappresenti un costituente importante dei calcoli (circa il 75%) una eccessiva assunzione di calcio con la dieta causa molto raramente la formazione di calcoli. Oggi diversi studi hanno dimostrato che nella popolazione sana una dieta ricca di calcio non solo non predispone alla calcolosi delle vie urinarie, ma può addirittura prevenirla riducendo l'assorbimento di acido ossalico. Questo sembra accadere perché quanto meno calcio viene ingerito, si trasforma più facilmente in ossalato (che normalmente si lega con il calcio nell'intestino) per essere assorbito. Livelli più elevati di ossalato nelle urine portano ad un aumento del rischio di calcolosi.

Mentre l'ossalato svolge un ruolo importante nello sviluppo dei calcoli di ossalato di calcio, una restrizione dietetica non sembra essere efficace nel ridurre il rischio di calcoli nella maggior parte dei pazienti. Circa il 40% di ossalato urinario proviene da fonti alimentari, mentre la restante parte è prodotta naturalmente all'interno del fegato. Pertanto, riducendo l'assunzione dietetica di ossalato non ha sempre si ottiene una riduzione significativa dei livelli urinari di ossalato. Pertanto in caso di iperproduzione fisiologia di ossalato, ridurre il consumo di questi alimenti previene sì i calcoli renali, ma lo fa soltanto in maniera marginale. L'ossalato si trova in molti vegetali e frutta, difficili da eliminare perché rappresentano molte scelte alimentari sane. Ciò che quindi conta, ancora una volta, non è tanto l'introduzione complessiva di ossalati, quanto piuttosto il grado di assorbimento intestinale, la sintesi endogena e la relativa quantità di liquidi presenti nella dieta. L'assunzione di alimenti ricchi di acido citrico o di potassio citrato, invece, sembra utile per ridurre la formazione di calcoli di ossalato di calcio nelle urine: il citrato, infatti, si salifica con il calcio riducendo la quota libera del minerale nelle urine.

Alcuni alimenti ricchi di ossalato: Spinaci, senape, bietola,barbabietole,rabarbaro,cacao, piselli, asparagi, coca cola e bevande gassate...
Nella dieta è importante anche aumentare l'apporto di fibre. Molti cibi ricchi di fibre contengono fitato che contribuisce a prevenire la cristallizzazione dei sali di calcio che provocano i calcoli.